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sabato 21 gennaio 2012

Selfportrait_la forza del gelsomino




Quante volte mi sono sentito solo, nudo, in un angolo, quante volte la paura mi ha paralizzato, bloccato, reso incapace di reagire. Tante, troppe. Eppure la paura ha diversi risvolti e può trasformarsi in forza. Si, perchè quando esco dall'angolo dopo aver sgomitato, urlato, combattuto, mi sento molto più forte di prima e questa forza ha un valore enorme perchè è nata dalle ceneri della paura. Io la chiamo "la forza del gelsomino", perchè quando i pensieri tristi affollano la mia mente fino a condizionare le mie giornate, annuso i fiori di gelsomino che mi riportano ad una serenità profumata, avvolgente, inebriante non solo per l'olfatto ma per ogni singola cellula del mio corpo. I pensieri si placano, l'ansia si dirada e lentamente faccio pace con me stesso.

martedì 17 gennaio 2012

Zona Franca




Impossibile guardare il fiume Po', immergermi nelle nebbie padane e non pensare a Zavattini, Guareschi o magari al film Novecento di Bertolucci. Altrettanto impossibile è astenermi dal formulare pensieri ogni qualvolta che vedo il territorio golenare. Già, la golena, quella che a me piace chiamare "zona franca", si perchè in golena tutto si ferma, è ovattato, ci sono altri ritmi. Un'auto che passa produce un rumore diverso rispetto alla strada normale, un uomo che passeggia è avvolto da un alone di mistero, tutto è diverso. Il fiume di per sè non mi dice molto, è sporco, è scuro, mentre la golena è magica, anche se è piantumata solamente da pioppi destinati alla lavorazione della carta, è mistica, affascinante, introversa. Mi piace pensare che qualsiasi cosa accada, la "zona franca" è li pronta sempre disponibile ad accogliermi. 

sabato 14 gennaio 2012

Selfportrait_la morte




Mi capita spesso di pensare alla morte come fine della vita, come improvviso stop del corpo e a volte ho molta paura. Non sono certo dell'esistenza di altre vite o se avrò altre possibilità dopo il trapasso, ma ogni tanto preferisco pensare che vita e morte vadano a braccetto e si scambino i ruoli in modo quasi invisibile, impercettibile. Ogni cultura reagisce diversamente dalle altre di fronte a questo evento, anche se l'unica certezza è che, quando arriva, è uguale per tutti e questo mi fa riflettere molto sul come, quanto e perchè cerchiamo di esorcizzarla, conoscerla, allontanarla. In questo momento della mia vita mi piace pensarla come una sensuale danzatrice che si fa notare e mi lascia vivere.

venerdì 13 gennaio 2012

Il freddo che scalda




A pochi minuti da casa mia c'è una piccola valle dove in inverno il sole si presenta in tarda mattinata per poi andarsene nel primo pomeriggio, mentre il piccolo torrente che scorre, nutre l'aria di umidità che si trasforma magicamente in un leggero strato di brina, e si ha sempre la sensazione che un po' di neve sia scesa solo li. Sono andato diverse volte a scattare fotografie ed ogni volta mi capita la stessa cosa: cammino ed osservo in cerca di spunti, impreco il freddo, ma poi la bellezza di alcuni particolari, i colori, i primi raggi del sole che filtrano nel bosco mi riscaldano. Scaldano l'aria, scaldano il mio corpo, i miei occhi ed il mio cuore. Il rumore delle auto è lontano, mentre quello delle foglie secche che calpesto mi avvolge ed il profumo del terreno umido mi inebria. La mia anima si nutre.

martedì 10 gennaio 2012

Occhi




Occhi tristi, occhi bagnati, occhi che hanno amato.
Occhi che hanno visto, occhi che vedono.
Occhi che amano.

domenica 8 gennaio 2012

A piedi nudi sulla terra




Ho letto il libro in questi giorni e devo dire che mi ha colpito molto, mi è piaciuto. Ho sempre nutrito parecchie riserve sui baba, sui sadhu ed in particolare sui libri scritti per raccontare le loro vite miracolose, anche se devo ammettere che ne ho sempre subito il fascino. Mistiche figure che lievitano, non mangiano per anni, meditano su una gamba sola per un decennio, tutto questo mi colpisce ma non mi lascia nulla, non mi aiutano questi racconti. Inizialmente ho pensato la stessa cosa di questo libro fino a quando ho sentito Folco Terzani parlarne in un'intervista radiofonica e mi sono incuriosito e l'ho acquistato. Finalmente un "baba normale, un baba reale". Non voglio entrare nei particoli del racconto per non rovinare il piacere e la curiosità della lettura a chi è intenzionato a farlo, ma ci voleva un libro del genere. Almeno per me, in questo momento. Ringrazio di cuore Folco Terzani per avermi dato questa possibilità, di leggere e di riflettere. Quando pensi a volte sbagli, quando vivi no.

giovedì 5 gennaio 2012

Dentro alla fotografia




Perfetto come stereotipo: il mare d'inverno. Sono state scritte canzoni, dipinti quadri, scattate migliaia di fotografie ma il mare d'inverno, almeno da un punto di vista dell'immaginario collettivo, è assai inflazionato. Personalmente quelle poche volte che sono andato al mare nella stagione fredda a fare la classica mangiata di pesce, è stato principalmente per vedere e respirare il paesaggio piuttosto che per l'abbuffata ittica. Gli spunti fotografici sono infinitamente superiori fuori stagione (almeno nell'alto adriatico) che nel classico periodo ferragostano, burrasche, spiagge deserte, in alcuni casi anche la neve. Eppure quando mi trovo a fotografare il mare in inverno mi capita una cosa strana, una sensazione surreale che solo li, in quelle condizioni mi arriva: mi sento dentro alla fotografia. E' molto difficile da descrivere, ma sono nell'immagine che ho scattato anche se realmente non ci sono, una sorta di flashback velocissimo. Sono nell'inquadratura, sono il fotografo, non risulto nell'immagine finale ma quando la guardo è come se ci fossi anche io. Difficile da spigare ma estremamente emozionante e coinvolgente da vivere.

martedì 3 gennaio 2012

Gioele



L'adolescente ritratto è Gioele, mio figlio. A me questa foto piace molto, mi sembra un buon bianconero, un po' genere street. Mentre scattavo, pensavo come al solito alla composizione, alla luce, diaframma, ecc. poi una volta a casa mi sono accorto di un dettaglio che non avevo notato prima. Avete mai osservato (per chi ha figli) che ad un certo punto, in una determinata situazione, all'improvviso, cambiano, crescono, diventano un po' più grandi? Questa foto per me è speciale per questo motivo. Una volta a casa, davanti al pc, mi sono accorto che Gioele era cresciuto, era cambiato, stava evolvendo e non sarebbe mai tornato quello di prima. Ecco cosa può fare una foto: può far riflettere il cuore. Lo so che è normale che i figli crescano, ma essendome accorto guardando un bianconero genere street, mi fa sognare.