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martedì 7 febbraio 2012

Selfportrait_respiro




Respiro fortemente, respiro profondamente, respiro dolcemente.
Respiro il blu del cielo.
Respiro per sognare, per amare, per guardare.
Cammino leggero con le anime del bosco e ne osservo i movimenti.
Respiro per vivere.

domenica 5 febbraio 2012

Nevica, ma i bambini dove sono ?




In questi giorni è scesa tanta neve, ed inevitabilmente tutte le attività quotidiane, rallentano. Molti si lamentano delle strade sporche, dei problemi alla circolazione, di questo che non si può fare, di quello che bisogna rimandare, ma è inevitabile che 50 cm di neve cambino le nostre abitudini anche solo per pochi giorni. Dobbiamo essere solo più sereni e pazienti, tanto non possiamo farci nulla. La cosa che mi ha colpito negli ultimi anni è quella di vedere sempre meno bambini giocare con la neve, scendere in strada a fare pupazzi, lanciarsi da qualche parte con il sacchetto del pattume sotto il sedere. Questa foto è stata scattata da mia madre quando avevo 3 anni, a quei tempi appena nevicava si andava a giocare, ci si ritrovava per strada, ci si divertiva non solo per il fatto che non si andava all'asilo o a scuola, ma perchè nevicava. La vera gioia era la neve, la si attendeva per quasi un anno e quando arrivava era una festa. Oggi, non so se è una mia impressione, vedo molti meno bambini giocare, e questo un po' mi fa pensare, mi rattrista. Sembra che il solo motivo per essere felice sia la scuola chiusa. Oggi non ho più 3 anni e la neve che ferma il mio lavoro mi infastidisce un po', ma la magia di vedere che la neve cambia lentamente il paesaggio, che altera i suoni, no, quella per fortuna non cambia mai.

venerdì 3 febbraio 2012

L'uomo delle trottole




Ho incontrato per caso una persona un po' speciale, un signore  circa sulla settantina che di professione fa il falegname. Abbiamo parlato per circa un'ora di noi, io gli ho raccontato chi sono, cosa faccio e quali sono i miei pensieri, le mie idee sulla vita. Lui mi ha parlato del suo lavoro e mi spiegato le sue di idee sulla vita e che cosa pensa su ciò che sta accadendo nel mondo. Dopo un po' che lo ascoltavo, ho avuto un sussulto, un brivido, mi sembrava di parlare con una persona conosciuta, familiare e dato il clima di confidenza che si era creato, e grazie anche alla differenza anagrafica, ho avuto la sensazione di avere davanti a me una figura paterna. Lo so che queste cose si provano quando non si hanno più i genitori, mentre io il padre ce l'ho ancora e gli voglio pure bene, ma questa figura incontrata quasi per caso mi ha riscaldato il cuore. Al termine del nostro incontro mi ha regalato una trottola. Da allora non manco mai di farla ruotare ascoltandone le vibrazioni e di ripensare con piacere al caro falegname.